E' uno scrigno prezioso che con le sue immagini apre uno spaccato sulla vita quotidiana delle maestranze, impiegati e dirigenti delle Manifatture Cotoniere Meridionali che operarono dagli inizi del 1800 su tutto il territorio campano. Le vicende dell' industria tessile meridionale intrecciano il loro destino con quelle di tanti imprenditori svizzeri e tedeschi. La loro storia iniziò nel 1812 quando - attratti dai finanziamenti reali intesi a favorire la modernizzazione del Regno di Napoli, dalle particolari condizioni orografiche del territorio campano e dall' ampio bacino rurale a cui attingere manodopera a bassi costi - questi imprenditori raccolsero la sfida trasformando gradualmente la pratica artigianale della 'seteria e lanificio', a conduzione solitamente endofamiliare, in progetto e prodotto industriale di qualità. Gli Svizzeri a Piedimonte d' Alife, Scafati, Napoli, Salerno, Angri, a Nocera Inferiore, segneranno le tappe di uno sviluppo dell' industria manifatturiera del cotone che, anche nel susseguirsi di periodi di felice espansione a quelli di crisi, segnò in profondità la cultura del lavoro in queste contrade, contribuendo in modo significativo al processo di maturazione sociale, economica, produttiva. Non mancarono, poi, di sancire tra loro una stabile, proficua, solida e collaborativa amicizia imprenditoriale che consolidarono negli anni anche con legami familiari forti. Anzi fu proprio questa una complessa ed articolata rete di rapporti e legami familiari che nel 1918 - successivamente alla crisi della Grande Guerra - facilitò la costituzione di un unico gruppo industriale manifatturiero: la Manifatture Cotoniere Meridionali. Di quegli opifici, di quella importante pagina della storia industriale campana non resta più traccia se non le immagini custodite presso il nostro archivio, unica testimonianza di un passato industriale che tanto ha significato per le nostre contrade.