Istinto e creatività: Francesco Jovane, fotoreporter’

Giornata di studio dedicata alla presentazione dell’archivio fotografico di Francesco Jovane

nell’ambito delle attività del progetto

Archivio Aperto al Museo, per la valorizzazione dei fondi fotografici dell’Archivio Storico del MuDif’



L’amore per la professione, la simbiosi con l’obiettivo della macchina fotografica, la capacità di far ‘parlare’ le sue foto, di raccontare, con un clic, gli avvenimenti più importanti e i protagonisti della cronaca nera e rosa del secolo scorso. Identità culturale del Sud Italia e non solo, memoria storica, semplicità e passione in ogni scatto che Francesco Jovane ha lasciato alla contemporaneità. Un corpus fotografico che, per pregnanza, valore storico-culturale e capillarità, deve assurgere a patrimonio della collettività. Sabato 10 marzo, a Villa Lanzara-del Balzo di Sarno, ‘Istinto e creatività: Francesco Jovane, fotoreporter’, l’evento organizzato dall’associazione culturale Il DiDrammo/MuDiF (Museo didattico della fotografia) in collaborazione con l’amministrazione comunale di Sarno, nell’ambito delle attività del progetto Archivio Aperto al Museo, per la valorizzazione dei fondi fotografici dell’Archivio Storico del MuDiF finalizzato alla presentazione di beni di particolare valore conservati nell’archivio del Museo allo scopo di sensibilizzare enti pubblici e soggetti privati all’‘adozione’ di un progetto di recupero di un fondo fotografico. L’evento del 10 Marzo scorso, promosso grazie al supporto della Regione Campania, settore Musei e Biblioteche, al sostegno dell’azienda Bennato di Alessandro Bennato & C. di Sarno e con i patrocini di Ambasciata di Spagna, Provincia di Salerno, Città di Nocera Inferiore, Ordine dei Giornalisti della Campania e Associazione giornalisti Valle del Sarno, è stato appunto dedicato alla presentazione del fondo di Francesco Jovane, fotoreporter originario di Nocera Inferiore che, con la sua macchina fotografica, ha fermato il tempo dei principali eventi della storia contemporanea mettendo in ogni scatto non solo la genialità che ha contraddistinto tutto il corso della sua attività ma anche la semplicità, la passione e il carisma di ‘Ciccio’, come era conosciuto tra amici, colleghi e familiari. Proprio ai colleghi di Jovane e ai suoi familiari è stato affidato il compito di ricostruire il profilo umano e professionale del fotoreporter nocerino. Paolo Occhipinti, già direttore di ‘Oggi’, ha raccontato ai presenti a Villa Lanzara della sua esperienza lavorativa con Jovane, riferimento del settimanale per il Sud Italia insieme al giornalista e scrittore Pino Aprile. “Maneggiava con amore l’obiettivo della macchina fotografica – ha ricordato Occhipinti – Era un grande sia nella ‘grande cronaca’ che in quella ‘piccola’”. Aneddoti, quelli riferiti dal direttore e da Aprile che hanno restituito il ritratto di uno degli ultimi rappresentanti del “giornalismo eroico”, di un uomo professionalmente ‘spregiudicato’, capace di tutto pur di giungere allo scatto, di ‘fare lo scoop’. “Ha conservato per tutto il corso della sua carriera lo sguardo puro e umile sul mondo che è proprio solo dei grandi professionisti”, ha evidenziato Roberto Marino, direttore de ‘Il Quotidiano del Sud’ e moderatore della tavola rotonda cui hanno preso parte, insieme ad Occhipinti ed Aprile, anche il corrispondente Rai dal Medioriente Pietro Marrazzo e Maria Antonella Fusco, direttore dell’Istituto centrale per la Grafica presso il Mibact. “Insieme a mio padre, Ciccio incarnava l’identità culturale del Sud, quella per la quale oggi tutti dobbiamo metterci in gioco”, ha detto Pietro Marrazzo, figlio di Joe, a lungo impegnato sul fronte della cronaca internazionale al fianco di Jovane. Ammirazione e orgoglio ‘meridionale’ anche nelle parole del senatore nocerino Michele Sellitti che ha ricostruito attraverso i suoi ricordi la carriera di Jovane dai primi passi nel mondo del fotogiornalismo fino agli incarichi internazionali. “Papà era un uomo semplice – ha sottolineato invece Stefania Jovaneun grande proprio nella sua semplicità. Era di poche parole e amava la verità. Con la sua macchina fotografica voleva catturare e raccontare la storia”. “Seguiva una notizia dall’inizio alla fine – ha aggiunto Massimo JovaneDiceva sempre che il momento del clic era solo l’ultimo dell’intero processo della fotografia”. Di umiltà, passione e genialità ha parlato anche Alessandro Jovane, che ha pure posto l’accento sulle criticità e difficoltà incontrate nella conservazione dell’archivio del padre fino alla decisione di affidare i circa 40mila fototipi raccolti agli specialisti del Mudif. A Rosario Petrosino, direttore del Museo, il compito di presentare e descrivere l’archivio, le attività finora intraprese e, soprattutto, quelle che sarà necessario avviare per mettere in sicurezza, restaurare, catalogare, digitalizzare e restituire alla fruizione collettiva il fondo Jovane nella sua interezza. Attraverso un docufilm diretto da Davide Petrosino, il direttore del MuDiF ha ‘accompagnato’ il pubblico di Villa Lanzara nel suo laboratorio di restauro della fotografia, mostrando non solo la consistenza del fondo Jovane ma anche la complessità del lavoro da intraprendere per sottrarre gli scatti d’autore agli effetti del tempo e all’oblio, assicurandoli al patrimonio collettivo. Imperativi storici, sociali e culturali che trovano nella penuria di risorse economiche un ostacolo che sarà possibile superare solo con il supporto di enti pubblici e privati che vorranno prendere parte ad un processo di costruzione e conservazione dell’identità culturale locale e nazionale attraverso il recupero del fondo Jovane. Lo ha sottolineato nel corso del suo intervento anche il presidente de Il DiDrammo, Vincenzo Petrosino, ponendo l’accento sul binomio storia-memoria e sull’invito a “condividere e collaborare” con il Mudif nelle attività dell’Archivio Aperto al Museo. Dell’enorme valore storico-documentale del fondo Jovane ha parlato Maria Antonella Fusco che, narrando aneddoti personali ‘suggeriti’ dagli scatti del fotografo nocerino, ha ripercorso alcuni tra i più rilevanti eventi di cronaca e costume della seconda metà del 1900. “Jovane vive - ha detto la dottoressa Fusco – E’ questo il compito che noi tutti abbiamo”. Un compito che sarà possibile assolvere sostenendo direttamente e indirettamente le attività del MuDiF: Valerio Di Stasio, avvocato, revisore contabile e senior partner dello studio legale Di Stasio, oltre che vicepresidente de Il DiDrammo ha illustrato, con il supporto dell’avvocato Marianna Gubitosa, le possibili modalità e i vantaggi fiscali delle sponsorizzazioni con un intervento dal titolo ‘Le sponsorizzazioni quale sostegno al recupero del patrimonio fotografico nazionale’. E’ stato proprio Di Stasio a riassumere lo scopo e l’auspicio della giornata di studio dedicata a Francesco Jovane: “Se ognuno di noi porta la propria goccia piccola o grande che sia, tutti insieme possiamo creare un mare a sostegno dei beni culturali”.



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Serena Finozzi

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