MudifWeb Project

Cataloging and networking Heritage Photo

Il progetto della digitalizzazione e messa in rete del nostro patrimonio fotografico si pone quale naturale prosieguo del progetto culturale dell'Associazione IL DIDRAMMO che già nel 2007 ha avviato un'azione per la catalogazione e digitalizzazione delmateriale specifico del proprio archivio storico fotografico. La mission è indirizzata alla realizzazione di un attento, quanto esaustivo album di immagini riguardante la fotografia

POR CAMPANIA FESR 2007-2013
Il progetto di digitalizzazione e messa in rete è stato realizzato con il cofinanziamento dell'Unione Europea
Unione Europea Repubblica Italiana Regione Campania Fondo Europeo Sviluppo regionale La Tua Campania cresce in Europa

Il Progetto

Storia e Arte
fanno parte della collezione materiali di particolare interesse storico/artistico, per contenuti e tecnica di realizzazione o per essere di produzione di famosi fotografi o atelier.
Interesse Etnoantropologico
Fanno parte di questo album 73 negativi di cui 62 su lastra di vetro alla gelatina bromuro d'argento e 11 su nitrato di cellulosa(1900/1930 ca). Fondo Daina (1900/ 1950ca): composto da n.202 fot...
Paesaggio e Territorio

Il Progetto

Nella prassi consolidata negli anni, la fotografia è stata per troppo tempo considerata solamente come un supporto documentativo per altre attività. Nonostante già il d.P.R. del dicembre 1975 n° 805, all'art. 29 prevedesse la salvaguardia e la catalogazione dei beni riguardanti la produzione grafica e fotografica , è solo nel 1999, con il "Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di Beni Culturali e Ambientali" (d.L .n.490/99) che viene riconosciuta, non solo più strumento in grado di documentare visivamente Beni mobili ed immobili, ma Bene Culturale essa stessa sottoposta, quindi, a disposizioni di tutela, conservazione e valorizzazione. Il Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 "Codice dei beni culturali e del paesaggio, ne sancisce definitivamente il suo status di bene culturale. Nonostante ciò, in Italia, è solo negli ultimi anni che si concretizza una seria coscienza di preservazione. Le prime regioni sono quelle del nord ad avviare una seria politica di recupero e conservazione del patrimonio fotografico. Fin dalla sua costituzione (1999) l'Associazione Culturale IL DIDRAMMO si è spesa, e si spende, per sensibilizzare enti ed istituzioni a sostenere azioni per il recupero del patrimonio fotografico regionale e lo studio delle problematiche ad esso legate. Il patrimonio fotografico oggetto dell'intervento comprende soprattutto quello cosiddetto "vernacolare", quello degli sconosciuti e pur bravissimi fotografi di paese, quello familiare, quello di enti, associazioni, nei cui smembrati, polverosi, ammuffiti, archivi vi sono significativi reperti, alcuni già esplorati, altri, tanti, aspettano ancora di essere salvati. Questo materiale "attivo", "parlante", "critico", di cui è ricca la nostra regione, deve essere recuperato, analizzato, reso disponibile, per raccontare la propria storia, per generare discussione nelle singole sedi locali contribuendo così a fermarne la dilapidazione. La fotografia consente di poter recuperare e riproporre immagini del nostro passato con rigore filologico e documentare sequenze di una storia recente di cui non si trovano tracce in altri "strumenti" di comunicazione. Il materiale fotografico, soprattutto quello che va dagli albori della fotografia (1839) al primo cinquantennio del 1900, è difficile da conservare, è certamente ingombrante e fragile sia strutturalmente che fisicamente. La poca attenzione nei suoi confronti porterà inesorabilmente alla dissoluzione di testimonianze "storiche" e frammenti della nostra "memoria" uniche, irripetibili che compongono la memoria collettiva. Il progetto prende in considerazione materiale fotografico di particolare rilevanza storica inteso nella sua duplice natura: di oggetto fisico complesso, costituito dalla concorrenza di vari materiali e di supporto di registrazione di un evento e di immagine che rappresentata un luogo, un evento una persona o cosa realmente esistita. La fotografia, nata solo nel 1839, ha avuto una veloce evoluzione, tecnica e di linguaggio. Pertanto i materiali oggetto di questo intervento si collocano, rispetto alla nascita della fotografia, solo di qualche anno successivo. La loro digitalizzazione e messa in rete permetterà di contribuire a conservare la memoria storica della comunità territoriale, consentendo, al di fuori di ogni retorica, di poter ritornare, attraverso il recupero delle immagini fotografiche, alle proprie radici per comprendere il fluire della storia, della cultura, delle tradizioni, della struttura sociale, economica e politica del proprio territorio. Infatti, nei suoi 172 anni di vita, la fotografia, ha avuto una rapidissima evoluzione ed ha impiegato molteplici materiali diversi tra loro, sia per le emulsioni sensibili che per i supporti, soprattutto nei suoi primi anni di vita, prima della sua industrializzazione, quando la preparazione di un fototipo era "personalizzata" dal fotografo. Ed è per questo che l'archivio fotografico più di ogni altro archivio, deve fare i conti con la degenerazione dei diversi materiali che compongono il fototipo, e con problematiche a volta tra loro contrastanti. I materiali trattati saranno: 1) dagherrotipi; 2) ambrotipi; 3) ferrotipi; 4)negativi su lastre di vetro alla gelatina bromuro d'argento; 5) negativi in nitrato di cellulosa alla gelatina sali d'argento; 6) negativi in triacetato di cellulosa alla gelatina sali d'argento; 7) stampe su carta baritata , alla gelatina bromuro d'argento. Il presente progetto permetterà con un'azione complessa -anche di recupero e conservazione- di documentare e catalogare per renderli pienamente fruibili, mettendoli in rete, n° 1.703 fototipi a cui si aggiungeranno con un'operazione di migrazione di dati le 2.580 schede relative ad altrettanti fototipi già precedentemente trattati.