Start date
Mon 03 07 2017
Place
Sarno - Villa Lanzara-del Balzo

Nella suggestiva cornice di Villa Lanzara-del Balzo a Sarno (Via Giuseppe Lanzara, 27) si è svolta la presentazione della mostra Sarno e la sua rappresentazione. Immagini di una metamorfosi urbana. 
La cerimonia si è tenuta nel salone del palazzo al secondo piano con la partecipazione di un folto pubblico, non solo cittadino ma proveniente da tutta la regione.
Alla presentazione, il moderatore Vincenzo Petrosino, presidente dell?associazione culturale IL DIDRAMMO, ha fatto gli onori di casa, ringraziando il folto pubblico intervenuto e dando la parola, di volta in volta, al presidente della provincia di Salerno e sindaco del comune di Sarno, Giuseppe Canfora, all?assessore alla cultura del comune, Vincenzo Salerno, ai curatori del catalogo e della mostra Antonio Milone e Rosario Petrosino. Le conclusioni degli interventi sono state fatte da Antonio Braca, funzionario storico dell?arte della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Salerno e Avellino, delegato della soprintendente Francesca Casule. La Soprintendenza, con il comune di Sarno, hanno dato il patrocinio alla mostra che è stata cofinanziata dalla Regione Campania Settore Musei e Biblioteche (L.R. 12).
Dopo la cerimonia, le autorità accompagnate dagli organizzatori, insieme al folto pubblico, si sono recate nei suggestivi ambienti del sottotetto del palazzo, dove è stata allestita l?esposizione per l?apertura delle sale. 

LA MOSTRA
La mostra, che reca in epigrafe una frase di Walter Benjamin, scorre, come i fotogrammi di un film, con i pannelli delle sue diverse sezioni, nei locali coperti dalle antiche travi a vista degli spioventi del tetto, all?ultimo piano di Villa Lanzara, dove si conserva ancora il locale della cucina ottocentesco, conservato integralmente. 
Le immagini esposte provengono dall?archivio storico fotografico del Museo Didattico della Fotografia, sede territoriale di Sarno, da archivi privati e dall?archivio storico del comune di Sarno.

La prima sala presenta il territorio attraverso la cartografia storica, a partire dal XVI secolo, con una riproduzione ad ampia scala della pianta antica più importante della città, eseguita presso l?Officio topografico borbonico da Giosuè Russo nel 1833, posta a coprire tutto il pavimento su superficie calpestabile. La pianta accoglie il visitatore e lo accompagna mentre osserva alle pareti della prima sala le vedute cittadine sette-ottocentesche, i disegni e i dipinti di viaggiatori come anche di grandi artisti dell?Ottocento (Giacinto Gigante, Filippo Palizzi, Teodoro Duclère, Salvatore Fergola) che hanno immortalato angoli significativi della città e del suo territorio. Il fiume chiude la prima sezione dedicata al territorio.
Nella seconda, ampia sala, si susseguono immagini, piante e disegni che illustrano le fasi storiche dell?insediamento urbano. Nella prima sezione, La città medievale, Sarno viene illustrata nei suoi luoghi principali a partire da Terravecchia, il borgo originario della città posta alle pendici del colle dominato dal castello, del quale abbiamo un?ampia documentazione impreziosita dalle foto amatoriali di cittadini visitatori del primo Novecento immortalati presso i ruderi della fortificazione medievale. Si prosegue con l?illustrazione delle frazioni di Borgo e Episcopio, con una pianta dell?archivio storico comunale del condotto fognario realizzato nel 1870 e immagini private che riprendono residenze familiari, come quella degli Abignente, e la cattedrale. 
Una grande foto aerea del centro storico ci introduce alla seconda sezione, La città moderna, accompagnata da una carrellata di cartoline di panorami cittadini che illustrano lo stato e le trasformazioni dell?assetto urbano tra XIX e XX secolo. Nell?apertura della sezione subito a confronto i due centri della città: la piazza del mercato, il più antico, con le sorgenti, gli opifici, l?acquedotto e il palazzo baronale; la piazza del municipio che l?ha soppiantata con il completamento del palazzo cittadino, opera di Antonio Curri del 1889. Il grandioso edificio, infatti, dopo la sua realizzazione è diventato il nuovo punto di fuga delle vedute cittadine e punto di riferimento delle sue rappresentazioni. 
Ogni sezione è conclusa da un pannello dal fondo giallo che contiene una serie di cartoline originali, che completano l?illustrazione delle parti della città e dei suoi edifici che scorre sui pannelli. 
La sezione sulla città moderna si chiude con le suggestivi immagini della Tabellara, il centro cittadino attraversato dalla lunga strada che congiunge la piazza del Mercato con la Porta di Salerno, mentre La città contemporanea si apre con le ville e i giardini (tra cui antiche immagini di Villa Lanzara e del giardino pubblico con le vicine terme) e prosegue con le trasformazioni urbane intervenute con la nascita delle industrie tessili nella prima metà del sec. XIX e l?inaugurazione della ferrovia nel 1856. Suggestive immagini della stazione con i soldati delle tradotte nel 1915, degli esterni della Filanda D?Andrea e della Buchy accompagnano il visitatore che prosegue nel percorso con le fotografie di ville cittadine e delle nuove strade aperte a fine Ottocento. 
La sezione finale della mostra illustra la città nelle sue fasi dell?espansione a valle a partire dai primi decenni del Novecento ed è aperta dalla proiezione di un rarissimo filmato del 1936, Sarno cittadina industriale, testimone unico di riprese cinematografiche in città. La nuova città è testimoniata da un?ampia panoramica di quattro scatti del 1940. Nella sezione vediamo l?apertura del rettifilo; la realizzazione della ferrovia della Circumvesuviana; la costruzione dei grandi edifici scolastici delle elementari e dell?avviamento; la creazione del primo luogo di aggregazione pubblica, Piazza del popolo, sorta nei pressi dei campi solcati dal Rivo Bracciullo, ormai parte integrante della città e non più area rurale.
L?esposizione si chiude sui danni bellici in occasione dei bombardamenti del 1943-1945, con gli edifici sventrati, le aree di sedime e una pianta dei luoghi colpiti che costituirà la base per i successivi interventi che, dopo il conflitto e nell?Italia repubblicana, costituiranno le fondamenta della Sarno attuale.
In ultimo, nella brevissima sezione di commiato, La città ritratta, troviamo i protagonisti privati di questa mostra, i cittadini che, come Consuelo Abignente ripresa con un gruppo di amici parenti con la sua inseparabile macchina fotografica, hanno alimentato, con la loro produzione, l?iconografia di Sarno, che, con questa mostra, non appare più come un luogo della memoria ma vive nelle immagini che hanno accompagnata la città nelle sue metamorfosi.


la mostra sarà aperta fino al 31 luglio, nei seguenti giorni e orari:

Lunedì, mercoledì,giovedì, sabato, domenica

dalle 10.30 alle 13.00

dalle 18.30 alle 20.00